Terminologie

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Terminalogie e Dizionari della parole più frquenti. 

Questo glossario di termini BDSM definisce sinteticamente alcuni termini comunemente usati nella comunità BDSM, ovvero fra i praticanti il bondage, la dominazione e sottomissione, il sadismo e il masochismo. Le attività elencate sono considerate come delle pratiche sessuali nell’ambito del BDSM, e come tali sono praticate in condizioni di sanità, sicurezza e consensualità (SSC) al fine di non mettere a rischio la salute di chi partecipa a queste pratiche.

Alcuni termini del BDSM

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

  • 24/7: Situazione in cui il sub è sottomesso al dom in modo continuativo (24 ore su 24, 7 giorni su 7).
  • Abrasione (BDSM): Lesione causata da oggetti contundenti dal dom ai danni del sub.
  • Adult babies: Termine riferito ai sub che vengono trattati come bambini piccoli, verso i quali vengono applicate pratiche come la costrizione di indossare il pannolino.
  • Ageplay: In Italiano gioco di età, ovvero un gioco di ruolo di carattere BDSM.
  • Algolagnia: Piacere erotico causato da dolore fisico.
  • Altocalciphilia: Passione feticista per i tacchi alti.
  • Ampallang: Tipo di piercing praticato orizzontalmente sul pene.
  • Anal worship: Adorazione dell’ano.
  • Animal play: Gioco di ruolo in cui il sub interpreta un animale, che può essere ad esempio un cavallo, un cane od un maiale.
  • Armpit Worship: Adorazione delle ascelle.
  • Barefoot bondage: come il bondage, dove però la vittima deve essere rigorosamente scalza.
  • Bastinado: Flagellazione o battitura delle piante dei piedi.
  • Berkley Horse: struttura per la flagellazione inventata da Theresa Berkley.
  • BDSM: Bondage/Discipline, Dominance/Submission, Sadism/Masochism.
  • Bondage: pratica sessuale che comporta l’uso di corde o catene per immobilizzare il sub.
  • Castità: Forma di privazione sessuale e dell’orgasmo nei confronti del sub. Usata soprattutto verso sub maschi da parte di dom femmine (Mistress) spesso attraverso una cintura di castità.
  • CBT: Sigla che sta per cock and ball torture, ovvero la tortura del pene e dei genitali del sub. La tortura può essere praticata in vari modi, ad esempio con colate di cera calda o calpestamento a piedi nudi o, in pratiche più dolorose, con i tacchi a spillo.
  • Dom: Persona dominante nell’ambito del rapporto BDSM.
  • Feticismo: Attrazione verso una particolare parte del corpo, oggetto od esperienza.
  • Feticismo del piede femminile: Attrazione verso il piede della dom di sesso femminile (Mistress).
  • Mistress: Persona di sesso femminile che interpreta la parte della Padrona nel rapporto BDSM.
  • Pissing: Pratica in cui il dom urina addosso al sub. Anche detta pioggia dorata.
  • Scat: Pratica in cui lo slave riceve le feci del Dom. Detta anche “Shit play”.
  • Sessione: Incontro di carattere BDSM con una Mistress professionista.
  • Slave: Persona sottomessa nell’ambito del rapporto BDSM.
  • SSC: Sigla che sta per sicuro, sano e consensuale, ovvero le regole su cui si basa il BDSM.
  • Sub: Persona sottomessa nell’ambito del rapporto BDSM.
  • Switch: Persona che pratica il BDSM sia come dom che come sub.
  • Tortura anale: pratica in cui viene inflitto dolore all’ano del sub.
  • Vanilla: definizione del sesso tradizionale, da parte dei praticanti il BDSM

Dominazione-sottomissione

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Alcuni dei contenuti riportati potrebbero urtare la sensibilità di chi legge. Le informazioni hanno solo un fine illustrativo. Wikipedia può contenere materiale discutibile: leggi le avvertenze.

Una sessione di dominazione/sottomissione

Il binomio dominazione-sottomissione è una parte fondamentale nel BDSM (Bondage-Domination-Sado-Masochism).[1] Con il riferimento specifico a questo termine, si intende sottolineare la componente maggiormente psicologica, emotiva e cerebrale, ovvero la relazione nel suo aspetto formale, emotivo e affettivo, nonché tutte quelle pratiche sessuali che esulano, in questo tipo di rapporto, dal puro e semplice contatto sessuale (che tuttavia può far parte, o meno, di una relazione di dominazione/sottomissione).

L’eccitazione viene infatti spesso provocata, in queste relazioni, oltre che da pratiche come il whipping, lo spanking e tutto ciò che è il mondo bdsm, dal controllo e dall’autorità che il “dom” detiene sul sub. Entrambi sono in ogni caso consapevoli e consenzienti nell’accordare questo potere alla parte attiva, tanto che si usa spesso decidere una giornata prima su che cosa verterà il successivo incontro, e le regole del SSC (safe, sane, consensual) impongono che il sub possa concludere la scena in qualsiasi momento con una parola chiave. In realtà tutto verte intorno alla fiducia reciprocamente riconosciuta, e nei rapporti di dominazione/sottomissione più occasionali si può parlare di vere e proprie finzioni dette anche “scene”.

Tipologie, ruoli, metodi

Come in altre attività legate al BDSM, questa condizione può essere limitata nel tempo (generalmente della durata della scena) o può essere uno stile di vita. Spesso tutto coinvolge anche vari comportamenti definiti fetish, tra cui i più comuni sono il boot worshipping (l’adorazione degli stivali), l’uso di vestiti in latex e il petplay, in cui il sub finge di essere un animale scelto dal dom.

È invalso nell’ambiente di coloro che praticano il BDSM e le pratiche relative alla dominazione-sottomissione schematizzare in maniera semplificata la popolazione in coloro che sono in grado di recepire tali attività e coloro che non sono in grado di comprenderle (definiti, questi ultimi, con il termine di vanilla). Fermo restando valido tutto ciò che usualmente vale per il BDSM, nei giochi di dominazione sono fondamentali i ruoli. In particolare si distingue un dominante, definito anche Master o Mistress, ed una o un dominato, definito anche slave. Si precisa che tali ruoli raramente sono intercambiabili, ovvero spessissimo, quasi sempre, la stessa persona assume sempre lo stesso ruolo perché consono alla sua natura psicologica. La pratica dei giochi di dominazione sottomissione costituisce infatti in genere una pratica mentale estremamente coinvolgente e in genere il ruolo è fortemente dettato dalle proprie sensazioni intime.

La simbologia maggiormente adottata consiste nell’uso del collare che viene donato dal/dalla top alla/al bottom. Il collare rappresenta in una qual misura l’impegno dei due in un rapporto BDSM con ruoli ed impegni precisi che i due prendono ma che quasi sempre sono dettati dal top. Si noti che in genere, nel caso di rapporto BDSM consolidato o comunque con un fattore di stabilità tra due o più persone, è il sub o la sub a fare richiesta palese o sottintesa di essere accettato nel proprio ruolo ed il/la top ad accettare o meno il legame. In generale si può comunque dire che è invalso l’uso che spetti al dominante l’ultima parola sull’accettazione di un rapporto BDSM di dominazione-sottomissione a rimarcare il potere di quest’ultimo nel legame tra i due.

Frequentissimo è l’abbinamento dei giochi di dominazione anche di altre pratiche, oltre quelle sadomaso già citate, quali il bondage, ovvero la legatura della sub da parte del top e l’umiliazione esplicata attraverso pratiche diverse. In tutte le pratiche citate è fondamentale saper valutare quanto per coloro che assumono il ruolo di dominante sia importante assumere la responsabilità della incolumità psicologica e fisica del sub che gli si affida. La perizia di coloro che assumono il ruolo di sub sta invece nel sapere scegliere una o delle persone in grado di gestire tale responsabilità con la dovuta serietà e perizia.

Arte fetish

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Illustrazione di Eric Stanton tratta dalla serie a episodi Cruel Mrs. Tyrant’s Bondage School

L’arte fetish è una forma di arte che descrive situazioni feticistiche o che implicano attività BDSM.

Molti artisti fetish a cavallo tra gli anni 1940 e 1960, come Eric Stanton e Gene Bilbrew, iniziarono la loro carriera presso la Movie Star News (successivamente divenuta Nutrix) di Irving Klaw creando dei disegni per storie illustrate di bondage a episodi.

Nel 1946 John Willie fondò il magazine Bizarre e le prime 5.000 copie furono esaurite in due settimane.[1] Bizarre venne ampiamente distribuito negli Stati Uniti, fungendo da fonte di ispirazione per la nascita di nuove riviste fetish come Bizarre Life.[2] Nel 1957 l’ingegnere inglese John Sutcliffe fondò la rivista AtomAge, in cui erano presenti delle illustrazioni riguardanti l’abbigliamento in gomma che lui stesso creò.[2] Il lavoro di Sutcliffe ispirò successivamente il personaggio della serie televisiva Agente speciale interpretato da Diana Rigg che per l’occasione era solita indossare degli abiti aderenti in pelle, sdoganando la moda fetish.[2] In questo stesso periodo Guido Crepax, altro autore noto per le sue opere con forte connotazione fetish, creava il personaggio femminile di Valentina. Con il crescere dell’attenzione verso i fumetti fetish diversi autori subirono l’influenza dell’arte fetish, tra i quali George Petty e Alberto Vargas che collaborarono con riviste quali Playboy ed Esquire.[3] Il personaggio fumettistico più noto a incarnare l’immaginario fetish probabilmente è Catwoman, che con il suo abito aderente in pelle e armata di frusta viene definita “una icona dell’arte fetish”.[4]

Molti artisti fetish, come Tom of Finland, hanno creato illustrazioni riguardanti l’urofilia.[5] Talvolta l’arte fetish si limita semplicemente a rappresentare una persona in abbigliamento fetish. L’abbigliamento fetish include biancheria intima, calze, tacchi alti, corsetti e stivali. Un comune soggetto fetish è costituito da una donna vestita da dominatrice, spesso impegnata anche in pratiche femdom.

Ovviamente l’arte fetish non si limita ai soli fumetti e alle illustrazioni, ma si estende anche ad altre arti visive quali la fotografia, la pittura, la scultura e il cinema. Allen Jones è un artista noto per le sue sculture incentrate sul tema della furniphilia. La pin-up Bettie Page è stata la protagonista di una serie di servizi fotografici a tema che l’hanno resa una delle modelle fetish più celebri.[6] Il fotografo Helmut Newton, noto per avere “reso il feticismo chic“,[7] durante gli anni 1970 ha pubblicato sulla celebre rivista di moda Vogue una serie fotografica fetish introducendo gli elementi e temi tipici della subcultura fetish nel mainstream.[7]

Caratteristiche di un rapporto BDSM

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Il BDSM si caratterizza e si distingue dall’attuazione consensuale del sadomasochismo per diverse ragioni:

  • La consensualità: nel BDSM il “sottomesso” accetta di essere tale; inoltre, i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti in maniera consapevole e consensuale. Anche nel caso di un rapporto TPE, in cui il dominante ha il totale controllo sul sottomesso, sussiste la possibilità, per il sottomesso, di ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento. In mancanza di tali requisiti qualsiasi pratica SM è da considerarsi un grave abuso ed è illegale.
  • L’uso della “safe word” (parola di sicurezza) che dà la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco in qualsiasi momento. In alcuni casi la safe word è sostituita da un gesto concordato (es.: alzare o aprire la mano), necessario in quei giochi BDSM in cui il sottoposto (slave) è fisicamente impedito nella parola. Stabilire in anticipo una parola o un segnale ben preciso e univoco è necessario, perché esprimere un semplice diniego (no, no!) potrebbe sembrare una espressione di implorazione legata al ruolo di vittima e non essere interpretato come un rifiuto reale. In ogni caso colui che domina ha la responsabilità, anche legale, di controllare che le condizioni fisiche del sottomesso siano le migliori possibili ed evitare l’insorgere di potenziali danni permanenti.
  • La flessibilità nei ruoli: nel BDSM ognuno è libero di scegliersi il ruolo che trova più congeniale, di cambiarlo nel corso del tempo o a seconda del partner. Nessuno è completamente dominante o sub anche se, di norma, ciascun ruolo è espressione di un’inclinazione personale destinata a prevalere.
  • La soddisfazione reciproca: lo scopo è un’interazione bidirezionale positiva per entrambi. Non necessariamente tuttavia questa soddisfazione deve essere intesa come pari opportunità di raggiungere il piacere sessuale: in alcune tipologie di rapporti BDSM (in particolare relazioni 24/7) il piacere sessuale di un partner è limitato in funzione del piacere dell’altro, in questo caso la soddisfazione del partner sottomesso è soprattutto di natura psicologica.

Le tre regole fondamentali e necessarie del BDSM e i principi fondamentali per la sicurezza delle sue pratiche possono essere riassunti con la formula inglese Safe, Sane, Consensual (SSC), che può essere tradotta in italiano con Sicuro – Sano – Consensuale. La creazione di questa formula è attribuita all’attivista David Stein[1] che nel 1984 la usò per la prima volta con lo scopo:

« di distinguere il tipo di S&M consensuale a cui ero interessato da quello abusivo, criminale, nevrotico e autodistruttivo generalmente associato con il termine sadomasochismo. »

Va comunque ricordato che alcuni praticanti del BDSM prediligono la formula RACK ai principi del SSC: in questo caso, il consenso può riguardare anche attività che comportano rischi fisici per le parti, purché ce ne sia consapevolezza e consenso.

Il termine BDSM è un acronimo che identifica e definisce un insieme di pratiche relazionali e/o preferenze sessuali, tra due o più persone adulte, basate sulla dominazione e la sottomissione:

Chi esercita l’autorità è detto master o dominatore/dom, chi subisce l’autorità è lo slave o sottomesso/sub, mentre uno switch interpreta entrambi i ruoli. Queste pratiche, che fuori da un contesto di piena consensualità sono comunemente assimilate alla violenza sessuale, diventano, all’interno del BDSM, fonte di soddisfazione reciproca nonché stimolo per la costruzione di un più profondo rapporto interpersonale.

Considerazioni psicologiche

Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato alla dinamica del potere che intercorre fra sottomesso e dominante. L’umiliazione e la libertà di disporre del sottomesso esalta e gratifica il senso di potere del dominante, mentre il sottomesso è gratificato dall’assenza di potere (al quale è associato una certa quota di stress, come ad esempio quella legata all’azione e al dover prendere decisioni) e dalla sensazione di impotenza dinanzi al partner supervalutato, sottolineata e amplificata dall’essere inerme di fronte agli stimoli che il dominante infligge o elargisce agendo da soggetto attivo.

In un rapporto BDSM non mancano mai però momenti di grande tenerezza, in cui non c’è né dolore né tensione emotiva, ma solo grande rilassamento per entrambi i partner. Solitamente al termine di un rapporto BDSM il partner dominante pratica l’aftercare nei confronti del sottomesso, ovvero si dedica con affettuosa attenzione alla sua cura elargendogli spesso anche dei “premi”. Nei rapporti non continuativi è la “riappacificazione” alla fine di un gioco di dominazione, mentre nei rapporti 24/7 questi momenti possono essere più casuali e non collegati a qualche specifica situazione.

Una ricerca basata sulla somministrazione di questionari psicologici sia a soggetti praticanti il BDSM che ai non praticanti, ha evidenziato che gli amanti del BDSM risultano più estroversi, più aperti a nuove esperienze, più coscienti di sé e meno nevrotici rispetto ai cosiddetti “normali”.[2] Secondo i ricercatori, gli appassionati di BDSM avrebbero una maggiore consapevolezza dei propri bisogni e desideri sessuali, con la conseguente diminuzione della frustrazione nelle relazioni fisiche ed emotive che tutto ciò implica.

Il sesso nella sua forma tradizionale è presente in misura minoritaria nel rapporto BDSM, se non addirittura completamente sublimato, ciò nonostante i normali rapporti di coppia sono chiamati con il termine anglosassone vanilla (vaniglia, appunto, dal gusto piacevole ma non particolarmente saporita) a sottolineare la minore intensità emotiva rispetto ai rapporti BDSM.

Simboli del BDSM

La bandiera leather Pride

Bandiera Leather

La bandiera Leather è stato progettata da Tony DeBlase[2], e presentata al Mr. Leather International di Chicago, Illinois, il 28 maggio 1989. La cultura leather denota le pratiche e gli stili di vestiario incentrati a particolari attività sessuali ed erotismo. Indossare indumenti di pelle è uno dei modi che i cultori di questo stile utilizzano per distinguersi dalle altre culture sessuali. La cultura leather è più visibile nella comunità LGBT, e spesso associato agli uomini gay (“leathermen”), ma si riflette anche nel “mondo” eterosessuale. Molte persone associano la cultura leather solo alle pratiche BDSM (Bondage/Discipline, Dominazione/sottomissione, Sado/Masochismo), ma l’indossare un abbigliamento di pelle ha una visione erotica ben più ampia che può esprimere una maggiore mascolinità o una appropriazione del potere sessuale, l’amore per le moto o l’indipendenza e, naturalmente, l’interesse per pratiche sessuali non convenzionali o per il feticismo.

La bandiera è composta da nove strisce orizzontali di uguale misura. Dall’alto e dal basso, le strisce si alternano nero e blu reale, la striscia centrale è di colore bianco, mentre nel quadrante in alto a sinistra è posizionato un cuore rosso. DeBlase ha affermato che ognuno è libero di interpretare la bandiera come vuole; tuttavia il significato più en vogue vuole il cuore come simbolo dell’amore che si prova, la banda bianca rappresenta la purezza, le strisce nere per la pelle/cuoio e quelle blu per il denim, due materiali comunemente indossati nella comunità leather.

Emblema BDSM a forma di triscele.

Esistono diversi simboli convenzionali utilizzati dalla comunità BDSM per riconoscere i propri membri o per chiarire immediatamente il ruolo interpretato.

I più comuni sono:

  • Il collare per il “bottom”.
  • La Triscele del BDSM. Ideato nel 1994 nel tentativo di dare a tutta la comunità un simbolo univoco (e non legato ad un particolare gruppo all’interno della comunità BDSM) sotto cui riconoscersi. Questa trischelion prende ispirazione da alcuni simboli celtici e dalla descrizione che viene fatta nel romanzo Histoire d’O dell’anello dato alla protagonista come simbolo della sua servitù. Dato che l’unica forma libera di questa trischelion è quella digitale, ha una certa diffusione internazionale all’interno delle comunità virtuali e come decorazione su anelli e simboli.
  • L’anello d’O (con le due versioni, una tratta dalla descrizione sommaria presente nel romanzo “Histoire d’O” e l’altra, probabilmente più comune, tratta dalla versione cinematografica).
  • La bandiera dei “Leather Pride”.
  • L’Head harness.
  • Altri simboli vengono ancora creati da organizzazioni che operano nel settore.
  • FetishArt adopera un simbolo che racchiude una x e un punto rosso all’interno di un rombo che sta in un quadrato.
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  • Simbolo della organizzazione – Fetish Art – Facente parte di Linee artistiche quadri e sculture, articoli creati per il settore specifico, oggettistica, abbigliamento, maschere, calzature, Gadge, ecc. garantite dal logo Italiano e dal marchio C.E.E.

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  • – Fetish Art.  DRESSCODE
  • – Tipologia dell’abbigliamento e consigli.Tipologie: fetishbondage e BDSM, Leather, Burlesque,  Latex, Dark, Gaga, Sexy, Uniform, Goth, Zentai,  Hentai, Bizarre.
    • L’abbigliamento nero non è sufficiente per identificarsi in un contesto cosi variabile ! Il fetish non è solo tacchi a spillo, stiletto o stivali e abiti in lattice e pelle: naturalmente sono oggetto di massima considerazione oltre che  bellissimi, ma ci sono anche tanti altri modi per esprimere con il look, la propria espressione e sensualità che rimane unica e personale.
    • Bisogna avere voglia di osare, mostrarsi, non omologarsi, quindi scatenare la tua fantasia e creare un look originale per la Lei e il Lui ed essendo complici di se stessi consigliare il miglior dresscode per entrambi, creando un eccitante, adorabile… Fetish Look !
    • Bisogna evitare l’abbigliamento quotidiano in un’occasione particolare, che merita un abbigliamento speciale.
    • Manifesta la tua fantasia e abbandona gli abiti di tutti i giorni per mostrare la tua identità nascosta che hai dentro di te !Selezionare materiali insoliti: Latex, Pelle, Pvc, Metallo, Lycra… per  far risaltare la tua personalità, curare i dettagli per avere un buon dresscode ma non è necessario coprirsi completamente per dare risalto ! a volte anche poche parti di latex o pelle contano di  più di tutto il resto, esempio una mascherina tipo CatWoman.
    • Catwoman Sfondi
    • fetishbondage e BDSM
    • Una festa fetish ! “si” ma…! mostrare un po’ di pelle del corpo in più non scandalizzerà nessuno.
    • P.S. Non siamo a Carnevale o a una festa a tema, quindi Inventa il tuo personaggio con un look originale ma inerente, oltre deve essere eccitante, adorabile, unico, sensuale, femminile per la Lei, attraente per il Lui… quindi adoperate il vostro sesto senso che è l’occasione giusta…
    • Nell’ambito fetishbondage e BDSM, il dresscode è un codice di regole che definisce l’abbigliamento appropriato per eventi o luoghi di socializzazione e incontro, come club privè o feste private. Il dresscode deve essere rispettato in maniera molto attenta, e impone in modo piuttosto rigido quali abbigliamenti siano consentiti, e quali invece non siano permessi.Spesso la sanzione per l’inosservanza del dresscode consiste nell’esclusione dalla festa o dalla situazione di incontro; il dresscode funge in questo senso come una sorta di parola chiave, che individua i soggetti appartenenti alla comunità distinguendoli da tutti gli altri.La regola basilare riguarda in generale la funzione erotica dell’abbigliamento, che deve in ogni caso risaltare per feticismo o per esibizionismo o appetibilità sessuale. Sono dunque in generale da escludersi abiti come jeans o t-shirt, e in linea di massima tutti gli abbigliamenti di uso quotidiano o domestico, quali tute o pantaloni comodi, scarpe da ginnastica etc.Gli abbigliamenti che di norma vengono invece inclusi nei dresscode più usuali, prevedono:
      • Abiti di gomma, di latex o di pelle;
      • Uniformi militari, in particolare per gli uomini, con esclusione per lo più di uniformi naziste, che in alcuni paesi sono considerate sconvenienti.
      • Uniformi scolastiche, soprattutto per le donne; anche con gonnellino scozzese ma cortissimo.
      • Completino da infermiera, o infermiere e Chirurgo.
      • Abiti formali da lavoro, modificati con accessori per sottolineare il ruolo dominante o remissivo del soggetto (ad es. la frusta, o il collare).
      • Abiti particolarmente provocanti o esibizionisti, soprattutto nel caso di soggetti sottomessi, in particolare donne; questo abbigliamento può prevedere anche l’esposizione di parti erotiche del corpo come il seno o le natiche.
      • Il Nero e Rosso per l’abbigliamento intimo, con l’uso tuttavia di capi di uso non quotidiano, come la guepiere, il corsetto, o per gli uomini il perizoma, ovvero di intimo di latex o fetish.
      • Colori Il Nero e Rosso, ma anche il Bianco esempio un abito da sposa e accettato o uno smoking con camicia bianca.
      • Alcuni accessori sono all’avanguardia nel settore tipo Maschera Antigas, Museruola per cani, Mascherina Chirurgo, o semplici mascherine in metallo o plastica, occhiali da motociclista,
      • Per L’uomo il Nero: maglia a rete, camicia nera, pantaloni pelle o ecopelle lucidi, cinture con borchie, scarpe da
      • paracadutista, cappotto lungo in pelle e sotto solo perizoma pelle o ecopelle nero lucido, questi alcuni esempi, ma la Vostra fantasia può andare ben oltre.
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Alcuni testi qui riportati sono stati presi da fonti internet, tra cui Wikipedia, l’enciclopedia libera, qualunque considerazione da parte degli utenti di questo sito sono ben accettate.

Potrete inviarci e-mail:  fetishartclub@hotmail.com o tramite sms al cell: 348.7918650.

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